C: Come nasce l'idea della collezione Fly?
M: Fly nasce dall'intuizione di un profilo metallico su cui l’ufficio tecnico di Contardi stava lavorando. Mi ha subito colpito la potenzialità di questo semplice elemento, che con alcuni accorgimenti sarebbe potuto diventare un oggetto illuminante dal forte carattere. La mia idea è nata lì, ho tracciato una linea verticale sul mio quaderno, ed è stato il primo schizzo di Fly. Da quel tratto essenziale, si è sviluppato un concept che ha portato alla creazione di una collezione versatile, che nella sua purezza ha un carattere incisivo e una forza visiva unica.
"Il carattere di Fly si percepisce maggiormente quando è collocata in uno spazio essenziale o in ripetizione lineare, mantenendo la sua forza grafica e la sua identità."
C: Quali sono state le principali sfide durante il processo di progettazione?
M: La sfida principale è stata verificare se il profilo potesse accogliere una fonte luminosa potente a sufficienza per illuminare efficacemente un ambiente. La scelta del LED è stata determinante per garantire prestazioni di alto livello, pur mantenendo la purezza estetica dell’oggetto. Per dare forza visiva alla lampada, ho pensato di farla alta, arrivando a un’altezza di 2,5 metri – molto più della media per una lampada da terra. Questo ha dato a Fly una presenza unica, che valorizza lo spazio con eleganza e potenza. Naturalmente, questa scelta ci ha posto anche sfide tecniche di stabilità e resistenza, oltre che di fissaggio. Abbiamo studiato soluzioni minimali per agganciare la lampada senza interrompere la sua silhouette.
C: Quali sono gli ambienti ideali per Fly e come valorizza lo spazio?
M: Fly si presta a molteplici ambienti grazie alle sue diverse declinazioni, ma dà il meglio in spazi minimalisti e puliti. Penso, per esempio, a una parete neutra con due Fly da terra: l’effetto è potente, quasi scultoreo. Le altre versioni – da parete, da bagno, e la sospensione per il tavolo o il banco cucina – rendono Fly adatta a tutta la casa. Tuttavia, il suo carattere si percepisce maggiormente quando è collocata in uno spazio essenziale o in ripetizione lineare, mantenendo la sua forza grafica e la sua identità.
C: Come vede l’evoluzione del lighting design nei prossimi anni?
Credo che l’illuminazione si stia sempre più fondendo con l’architettura e l’arredamento. I LED integrati nei soffitti, nelle pareti o nei pavimenti creano effetti di luce senza esporre la fonte luminosa, riducendo il ruolo visibile del design dell’oggetto. Sul fronte estetico, il minimalismo e la trasparenza, supportati da tecnologie e materiali leggeri, rendono le lampade elementi costruttivi che definiscono lo spazio in modo quasi scultoreo. La sfida non è solo estetica, ma anche ambientale: la ricerca tecnologica punta a sfruttare la luce naturale per ridurre l’illuminazione artificiale durante il giorno. La luce sarà sempre più dinamica e “intelligente,” ma, personalmente, mi piace pensare che una lampada continui a svolgere la sua funzione principale, anche senza per forza essere “connessa.”